AppleLe dieci idee rivoluzionarie, scartate da Steve Jobs

Le dieci idee rivoluzionarie, scartate da Steve Jobs

Il 24 febbraio 1955 nasceva Steve Jobs, un uomo destinato a rivoluzionare il nostro modo di comunicare, lavorare e interagire con la tecnologia. Il suo genio non risiedeva solo nelle invenzioni straordinarie che ha portato al mondo – dal Macintosh all’iPhone – bensì nella sua capacità di scegliere cosa non realizzare

Steve Jobs è ricordato come un visionario capace di immaginare il futuro prima di chiunque altro. Ma ciò che lo ha reso unico non è stata solo la sua capacità di inventare, bensì quella di dire “no”
Jobs era un perfezionista e scartava senza pietà anche idee promettenti se non le riteneva all’altezza della sua visione. E se alcune di queste idee fossero state sviluppate? Avrebbero cambiato il mondo in modi inimmaginabili?

Di seguito dieci innovazioni che Apple ha esplorato sotto la guida di Jobs ma che non hanno mai visto la luce. 

1. Il Mac Touch

Apple ha rivoluzionato il mercato con il mouse e l’interfaccia grafica del Macintosh nel 1984. Nel tempo, però, molti hanno immaginato un Mac con touchscreen, un concetto che Jobs ha rifiutato. 

Nonostante l’ascesa dei dispositivi touch come iPad e iPhone, Jobs credeva che toccare uno schermo verticale fosse scomodo per lunghi periodi. Questa idea ha influenzato le scelte di Apple, che ancora oggi non ha prodotto un Mac con touchscreen, lasciando il settore dei computer ibridi ai concorrenti. 

Se Jobs avesse cambiato idea, oggi potremmo avere MacBook con schermi pieghevoli o interfacce completamente touch-based, riducendo ulteriormente la necessità di tastiere fisiche. 

2. Un'Apple Car prima di Tesla

Si dice che Steve Jobs avesse una forte passione per il design delle automobili e che, prima di morire, avesse discusso la possibilità di creare una “Apple Car”. 

Il progetto non fu mai portato avanti. Ad oggi, avrebbe potuto anticipare Tesla e ridefinire il settore automotive, applicando il suo approccio minimalista ed ecosostenibile al mondo delle automobili. 

3. Il Tablet Macintosh

Negli anni ’90, Apple sperimentò un prototipo di computer portatile con touchscreen basato su MacOS.
Il progetto, conosciuto come “PenLite”, fu abbandonato perchè l’azienda temeva che potesse cannibalizzare le vendite del Macintosh. Il dispositivo in questione avrebbe potuto ridefinire il mercato prima ancora dell’arrivo degli smartphone. 

4. iPhone: il prezzo elevato è sinonimo di qualità

Jobs ha sempre rifiutato l’idea di un iPhone economico: la qualità doveva venire prima del prezzo, anche quando il mercato richiedeva alternative più accessibili. 
Negli anni successivi alla morte di Jobs, Apple ha introdotto modelli più economici (come iPhone SE) e senza mai scendere a compromessi drastici sul livello di qualità. 

5. La TV di Apple

Steve Jobs non si accontentava mai di migliorare un prodotto esistente, voleva reinventarlo. E così, per anni, ha riflettuto su come trasformare la televisione, un dispositivo rimasto pressochè invariato. 
Durante una delle sue ultime interviste, dichiarò di aver finalmente “scoperto il segreto” per rivoluzionare l’esperienza televisiva. 
Eppure, l’Apple TV è rimasto solo un set-up box e una vera Apple TV non è mai nata

Jobs considerava la TV un mercato difficile: le reti televisive erano riluttanti a cambiare i loro modelli di business e i produttori di TV operavano con margini di guadagno bassissimi, un concetto distante dalla filosofia premium di Apple. Inoltre, il ritmo lento dell’innovazione nel settore lo rendeva meno attraente rispetto ad altri dispositivi più dinamici, come smartphone e computer. 

6. Un social network firmato Apple

Jobs era noto per il suo disprezzo verso i social media, considerandoli dispersivi e poco qualitativi. Eppure, Apple aveva tutte le carte in regola per creare il proprio social network.
Negli anni ne ha sperimentato diversi, come Ping, il social musicale integrato in iTunes, e Game Center, una piattaforma dedicata ai videogame. Nessuna di queste iniziative ha mai raggiunto, però, il livello di fama di Facebook, Twitter, Instagram o il più recente TikTok. 

Quest’ultimo avrebbe potuto essere qualcosa di molto diverso da Facebook o Instagram: immaginiamo una piattaforma basata su design pulito, privacy e interazioni significative, senza pubblicità invasive o algoritmi che ne manipolano i contenuti. 

7. La collaborazione con Sony

Steve Jobs ammirava profondamente il design e la filosofia di Sony, tanto che per un periodo si parlò di una possibile collaborazione tra le due aziende. 

Sony ed Apple non hanno mai lavorato veramente insieme, ma se così fosse stato, avremmo potuto vedere un MacBook con tecnologie Sony, o una PlayStation con interfaccia Apple. 

8. Apple Store come musei d'innovazione

Quando Steve Jobs immaginò gli Apple Store, non voleva semplicemente creare negozi di elettronica. La sua visione era molto più ambiziosa: trasformare l’acquisto di tecnologia in un’esperienza immersiva e ispiratrice, simile a visitare un museo d’arte moderna. 

Gli Apple Store, con i loro tavoli minimalisti e le vetrine essenziali, sono già un’icona del retail design, ma Jobs aveva idee ancora più radicali. Si dice che volesse spazi espositivi in cui i prodotti Apple fossero presentati come opere d’arte, con schermi interattivi che raccontassero la storia di ogni innovazione, aree di formazione per imparare a usare le tecnologie in modo creativo e perfino installazioni esperienziali che anticipassero il futuro della tecnologia. 

Perchè l’idea non è diventata realtà?

Jobs ha introdotto alcuni elementi di questa visione – come il Genius Bar e il concetto di store senza casse tradizionali – ma molte delle sue idee più audaci non sono mai state sviluppate pienamente per diversi motivi, tra cui: 

  • Il problema dello spazio: trasformare ogni Apple Store in un “museo della tecnologia” avrebbe richiesto investimenti enormi e location più grandi;
  • Il focus sul business: Apple ha sempre bilanciato design e funzionalità, e probabilmente trasformare i negozi in esperienze immersive, avrebbe ridotto il traffico di clienti interessati solo ad acquistare velocemente un prodotto; 
  • La morte prematura di Jobs: molte delle idee visionarie di Jobs sono state ridimensionate dopo la sua scomparsa nel 2011. L’azienda ha mantenuto il suo DNA estetico, ma si è concentrata più sulla crescita commerciale che sulla sperimentazione retail. 
Oggi gli Apple Store potrebbero essere molto più che semplici negozi: potremmo entrare in spazi interattivi e dinamici, in cui la tecnologia viene raccontata come una storia, con installazioni di realtà aumentata, esperienze di apprendimento personalizzate e laboratori creativi. 
Forse gli Apple Store non sarebbero solo punti vendita, ma veri templi della tecnologia, luoghi in cui le persone non vanno solo per comprare un iPhone, ma per essere ispirate sul futuro

9. Un iPhone senza scheda SIM

Jobs ha sempre sognato un iPhone senza slot per SIM, per semplificare ancora di più il design. Tuttavia, al suo tempo la tecnologia non era ancora pronta. 

Oggi l’eSIM sta diventando sempre più comune, ma se Jobs avesse anticipato questa tendenza, Apple avrebbe potuto accelerare la transizione verso un mondo senza SIM fisiche. 

L'arte di dire "No"

Jobs diceva spesso che “Innovazione significa dire no a mille cose”. Queste dieci idee, per quanto affascinanti, non hanno mai visto la luce perchè Jobs ha scelto di concentrarsi su ciò che riteneva davvero rivoluzionario. 

Ma cosa sarebbe successo se alcune di queste idee fossero state realizzate? Il mondo della tecnologia oggi sarebbe diverso?

Forse la più grande lezione di Steve Jobs non è solo quella di innovare, bensì di saper scegliere con coraggio cosa lasciare indietro

Se vuoi saperne di più sul mito di Steve Jobs, leggi l’articolo del 27/02/2024. 

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